mercoledì 8 giugno 2016

Questionario sul benessere organizzativo: l'importanza di compilarlo

Nell'attività di rappresentanza sindacale bisogna sempre tener distinti l'interesse dei lavoratori dalle personali visioni ideologiche che spesso possono contribuire a distorcere la realtà.

E' su questo spirito che la FSI costruisce la propria azione sindacale e chi conosce la nostra storia sa che non siamo mai stati teneri con nessuno.
Noi ci battiamo perché l'Agenzia diventi una "casa di vetro" e che i problemi dei lavoratori siano chiari e noti a tutti i livelli. 

Di recente l'amministrazione ha dato notizia dell'avvio di un'indagine sul benessere organizzativo e stress da lavoro correlato. Erano anni che chiedevamo un'indagine su quest'ultimo tema e siamo contenti che questa richiesta sia stata finalmente accolta.

Nell'attività sindacale quotidiana siamo a conoscenza di un clima pesante, demotivante dal punto di vista professionale, in alcuni casi addirittura inacidito. Ci siamo attivati e siamo intervenuti più volte nei casi singoli che ci sono stati segnalati ma, pur essendo in "prima linea", non siamo in grado di dare una dimensione concreta e dimostrabile con i numeri alla mano dello stato di salute lavorativa dei nostri colleghi.

Ogni sindacato come sapete ha margini di azione più o meno ampia ma il suo ruolo in determinate situazioni è limitato dagli strumenti a disposizione.
La normativa, tuttavia, a fronte di un dibattito che parte da lontano (rimandiamo per i più curiosi una direttiva di oltre dieci anni fa del Ministro Manzella), ha predisposto degli strumenti che dovrebbero consentire quantomeno di monitorare a livello centrale alcuni fenomeni come quello del benessere organizzativo.

E' obbligo di ogni amministrazione compiere indagini sul benessere organizzativo, esistono linee guida dell'ANAC (l'ente anti corruzione) e della Funzione Pubblica che hanno predisposto un modello di questionario standard per rendere il fenomeno nei vari contesti confrontabile e valutabile, esiste un obbligo di legge (l'art. 20 c.3 del D. Lgs. 33/2013) di pubblicazione dei dati.

Abbiamo verificato che queste disposizioni normative e di indirizzo siano state effettivamente recepite dal lavoro dei colleghi (supportati, tra l'altro, da un soggetto terzo competente).

Se dunque la perplessità è di come si introduce (e traduce) all'intero dell'Agenzia uno strumento attuato già abitualmente in altri contesti, in questo caso, si è difronte  ad un'insieme di garanzie che ci dovrebbero mettere al riparo da problematiche che abbiamo visto su altri temi.

L'importanza di conoscere il fenomeno  - che è la vostra salute psicofisica come lavoratori - è un interesse primario della FSI per cui vi invitiamo alla partecipazione.

Alcuni delegati FSI, come lavoratori, hanno già compilato il questionario e l'hanno trovato completo, funzionale alle nostre esigenze conoscitive, e abbastanza sicuro dal punto di vista delle garanzie dell'anonimato (i dati verranno elaborati dall'Università).

Il nostro invito ai colleghi è quello di compilare il questionario e di farlo con molta attenzione, prendendosi tutto il tempo necessario, leggendo tutte le indicazioni e le slides allegate per una serie di ragioni:

-le domande sono costruite sullo schema graduato di valutazione che va dal "per nulla" a "del tutto". Questo tipo di costruzione richiede un'attenzione al tipo di domanda perché le accezioni negative e positive delle risposte possono essere diverse e variare da domanda a domanda:

Esempio: se la domanda è "Nel luogo di lavoro è violato il divieto di fumo ?" la risposta sarà tendente al "per nulla" (considerando un generale rispetto del divieto di fumo). Se la domanda è "Lei è vittima di fenomeni di mobbing ?" se si risponde "del tutto" vuol dite che siete mobbizzati.

-l'ultima pagina del questionario richiede alcuni dati personali (età, sesso, profili professionali, tipo di struttura). Pur considerando tutte le garanzie di anonimato possibile, facciamo notare che c'è un'espressa indicazione per le strutture di staff della direzione e dell'ufficio personale cosa che rende più probabile un'eventuale - ripetiamo, remota - individuazione del dipendente mentre tutte le altre strutture sono enunciate a livello generico (dipartimento, laboratorio,...). In questi casi consigliamo di omettere l'informazione.

Ci aspettiamo risultati sorprendenti, in grado di darci anche maggior forza nelle varie attività di denuncia che stiamo portando avanti sullo stato di degrado del nostro contesto lavorativo.

Come FSI vigileremo su tutto il processo di indagine e siamo come sempre a disposizione per raccogliere eventuali segnalazioni.

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